Il Presidente Mottinelli: necessari incentivi per le unioni di Comuni già operative. Impegno di UNCEM con ANCI lanciato nel congresso di Torino
Dai sindaci dei piccoli Comuni delle Terre Alte le richieste a Fassino e ai vertici dell'Associazione per rafforzare le Unioni, aggregazioni che in montagna gestiscono funzioni fondamentali e sviluppo.
Ci sono anche i sindaci e gli amministratori comunali delle aree montane a Torino, per i lavori congressuali di Anci. Nel corso dei primi due giorni sono state diverse le occasioni di confronto e condivisione delle necessità e delle istanze dei piccoli Comuni e delle Unioni da portare sul tavolo del Governo e del Parlamento. Sullo sfondo, le dichiarazioni di diversi Sottosegretari, tra cui Gianclaudio Bressa, che ancora nei giorni scorsi a Cuneo ha ribadito l'importanza delle Unioni. Stamani a Torino il Sottosegretario alla Presidenza del Consiglio De Vincenti ha affermato: "Le esigenze espresse dai piccoli Comuni devono sposarsi con l'aggregazione, con la crescita dimensionale".
"Chi sta lavorando alle Unioni deve dunque essere incoraggiato e incentivato - spiega Pier Luigi Mottinelli, amministratore del Comune di Cedegolo e oggi presidente della Provincia di Brescia, da un mese alla guida della Commissione Montagna di Anci - servono misure specifiche per le Unioni che il Governo deve varare a breve. Le abbiamo evidenziate all'interno di un documento che contiene degli emendamenti alla Legge di Stabilità". Non solo Città metropolitane e grandi Comuni dunque: anche i piccoli Comuni devono essere centrali tra gli argomenti del Congresso al Lingotto e devono essere strategici in Anci. "Il lavoro che stiamo facendo con la Consulta piccoli Comuni e la Commissione Unioni dell'Associazione è importante - prosegue Mottinelli - Vi sarà tra dieci giorni una conferenza Stato-Città specifica sui piccoli Comuni. Lavoriamo a stretto contatto con Roberto Pella, Dimitri Tasso, Roberto Castelli, tutti i presidenti di Delegazione di Uncem e Anci".
Fassino nel corso dell'apertura del Congresso è stato chiaro: rispetto dell'autonomia, dell'identità, ma è "insensato chiedere ai piccoli Comuni di gestire le loro comunità al pari delle grandi città. "Non servono vincoli opprimenti per i piccoli Comuni", ha detto Fassino. "I processi aggregativi oggi sono disincentivati da un quadro normativo complesso", ha proseguito il sindaco di Torino e presidente di Anci. La politica ora deve fare la sua parte. "Molte Regioni hanno già definito gli ambiti ottimali per l'aggregazione comunale - afferma Mottinelli - Altre lo devono ancora fare. Piemonte, Liguria, Veneto, Lombardia hanno dimostrato di saper lavorare a processi aggregativi di Comuni, di saper superare campanilismi e municipalismo, migliorando così servizi ai cittadini e avviando politiche di sviluppo ‘di valle', sussidiarie, solidali. Questi processi devono essere riconosciuti dal centro come virtuosi dal, vettori di benessere. Possono essere un modello per altre Regioni. Possono diventare trampolino per migliori opportunità di collaborazione intercomunale. La Commissione montagna farà la sua parte per sostenere i Comuni che più hanno difficoltà ad aggregarsi. Ma anche quelli che stanno operando meglio, affinché i benefici del cambiamento cadano sulle comunità che vivono e lavorano nelle Terre Alte".